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 SPAZIO   PSI

 Studio di Psicologia e
 Psicoterapia - Roma

 Dott.ssa Ida Lopiano e
 dott. Arturo Mona,
 psicologi - psicoterapeuti

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Il disturbo schizotipico:

Fa parte dei disturbi di personalità del gruppo A.
SI manifesta con una incapacità a costruire relazioni interpersonali significative, distorsioni percettive e cognitive, eccentricità nel comportamento.
L’altro, per lo Schizotipico, è un pericolo perenne perché si aspetta di essere sempre attaccato e deriso. Per questi motivi è più difficile da gestire dello Schizoide.
Da un punto di vista interpersonale lo Schizotipico ha paura di un controllo che attacca e umilia; desidera che gli altri lo lascino solo. La sua posizione di base è di distacco ostile e trascuratezza di sé. Crede di avere capacità di influenza magica, che può essere applicata direttamente (telepatia) o indirettamente (controllo attraverso rituali). Di solito lo Schizotipico impone questi “poteri” a distanza. E’ consapevole di sentimenti di aggressività, ma di solito li limita.
Il principio della complementarietà, predispone il bambino sia a sottomettersi che a controllare in modi inappropriati.
Rispetto alla storia familiare sono state riscontrate alcune situazioni comuni tra i soggetti con questo disturbo: spesso è presente una lunga storia di grave abuso che porta il distacco paranoie nello schizotipico adulto. Il bambino imparava a non “seccare” il genitore abusante. La proibizione di allontanarsi da casa interferiva con lo sviluppo sociale. La deprivazione del gioco con i pari e la condizione di paradiso sicuro della solitudine hanno rinforzato la posizione del Trincerarsi e hanno incoraggiato lo sviluppo della fantasia e di altre forme con cui Trascurarsi.
Le distorsioni cognitive in questo disturbo sono tra le più gravi di quelle trovate nei disturbi di personalità. Generalmente vengono classificati 4 temi: 1° Questi individui spesso hanno una sospettosità o ideazione paranoide. 2° Sperimentano idee di riferimento, come credere che eventi non correlati siano collegati tra loro in un modo significativo. 3° Credenze bizzarre e pensiero magico. 4° Esperienze percettive insolite, ad esempio illusioni, quali credere di vedere delle persone nell’ombra o nei disegni della carta da parati.
Questi tipi di cognizioni sono riflesse ulteriormente nello strano modo di parlare; sebbene l’eloquio risulti coerente è sovente fuorviante, circostanziale, vago o troppo complesso. L’affettività è coartata e inappropriata alla situazione. In conformità a tutto ciò, l’individuo schizotipico si comporta in maniera inappropriata e questo contribuisce all’isolamento. Le cognizioni distorte riguardano gli altri e le loro interazioni sociali imbarazzanti e disagevoli, li portano a sviluppare ansia sociale.
I disturbi associati sono ansia, depressione, pensiero psicotico.
Nell’intervento terapeutico è importante rispettare, soprattutto all’inizio, l’esigenza di distanza e la preoccupazione hce in genere questi soggetti manifestano nei rapporti interpersonali. Non è opportruno forzare la persona nella costruzione dell’alleanza terapeutica; è fondamentale rispettare i suoi tempi.
Tra gli obiettivi terapeutci vi è sicuramente quello di favorire il contatto con la realtà lavorando principalmente
sui pensieri disfunzionali del paziente.

La diagnosi secondo i criteri del DSMIV-TR:
A.
Una modalità pervasiva di relazioni sociali ed interpersonali deficitarie, evidenziate da disagio acuto e ridotta capacità riguardanti le relazioni strette, e da distorsioni cognitive e percettive ed eccentricità del comportamento, che compaiono nella prima età adulta, e sono presenti in una varietà di contesti, come indicato da cinque (o più) dei seguenti elementi:
1) idee di riferimento (escludendo i deliri di riferimento)
2) credenze strane o pensiero magico, che influenzano il comportamento, e sono in contrasto con le norme subculturali (per es., superstizione, credere nella chiaroveggenza, nella telepatia o nel "sesto senso"; nei bambini e adolescenti fantasie e pensieri bizzarri)
3) esperienze percettive insolite, incluse illusioni corporee
4) pensiero e linguaggio strani (per es., vago, circostanziato, metaforico, iperelaborato o stereotipato)
5) sospettosità o ideazione paranoide
6) affettività inappropriata o coartata
7) comportamento o aspetto strani, eccentrici, o peculiari
8) nessun amico stretto o confidente, eccetto i parenti di primo grado
9) eccessiva ansia sociale, che non diminuisce con l'aumento della familiarità, e tende ad essere associata con preoccupazioni paranoidi piuttosto che con un giudizio negativo di sé.
B. Non si manifesta esclusivamente durante il decorso della
Schizofrenia, di un Disturbo dell'Umore con Manifestazioni Psicotiche, di un altro Disturbo Psicotico o di un Disturbo Pervasivo dello Sviluppo.
Nota Se i criteri risultano soddisfatti prima dell'esordio della Schizofrenia, aggiungere "Premorboso", per es., "Disturbo
Schizotipico di Personalità (Premorboso)".

Diagnosi differenziale:
Va fatta principalmente con il disturbo schizoide: mentre lo schizoide motsra un vero disinteresse verso le relazioni sociali, lo schizotipico in genere evita i rapporti a causa dell’anisa sociale che questi comportano per lui.

Disturbo Schizoide

Disturbo Schizotipico

Disturbo Evitante

Distacco e isolamento

Distacco e isolamento

Distacco e isolamento

Non hanno percezioni distorte o idee insolite

Percezioni, pensieri e comportamenti eccentrici

Non hanno percezioni distorte o idee insolite

Non sentono la necessità del contatto sociale (distacco passivo)

Ricercano il contatto interpersonale ma lo temono

Vogliono essere socialmente coinvolti a patto di essere sicuri di piacer

Ida Lopiano © 2007